VISITARE MONTECCHIO

Montecchio conserva ancora importanti tracce della sua storia antica e recente, raggiungibili in un percorso che attraversa il Centro Storico

LE MURA
Montecchio conserva ancora importanti tracce della cinta difensiva legata all'antico nucleo medievale chiamato "la cittadella": il fronte della mura sul mercato nuovo, tre bastioni che hanno mantenuto quasi integralmente le proprie caratteristiche. Meno fortunata la sorte delle due belle porte che vennero abbattute nel 1847 (porta Vecchia) e nel 1902 (porta Nuova). Il castello medievale, la cui origine risale al XI secolo, è stato recentemente ristrutturato. Gli ampi saloni del maniero sono oggi adibiti a Biblioteca Comunale, Sala Multimediale, Sala Consiliare e spazio espositivo. Il giardino del Castello viene utilizzato nel periodo estivo per le tradizionali manifestazioni musicali e folkloristiche. Dai 35 metri della Torre del castello si gode la veduta totale del paese. Il centro storico conserva numerosi elementi delle tipologie medievali e rinascimentali: strade strette, case contigue, voltoni, balconcini, ville signorili e case-torre. Piazza Repubblica (già piazza Umberto I), è il centro del paese. Vi si affaccia il Municipio, la Chiesa della Madonna del Popolo, più conosciuta come Chiesa Nuova, eretta nel 1618. A ovest dominano i portici, con 13 arcate, eretti nel 1823. Il monumento ai caduti della I Guerra Mondiale al centro della piazza è opera di Alberto Bazzoni e vi è stato collocato nel 1923.

PALAZZO MUNICIPALE
Costruito nel 1577 dai fratelli Malombri, cementari, e adibito a residenza signorile, passa in seguito al demanio comunale. Sulle facciate e all'interno, sono conservate importanti lapidi commemorative: il processo di Rubiera per i moti del 1821 contro il Duca Francesco IV; la nascita del generale Antonio Reverberi (1821-1915); l'attore Ermete Zacconi (1857-1948) e la Resistenza (opera del Giuffredi). Nell'atrio d'ingresso del Municipio è conservata una colonna alta 3 metri con cappello corinzio, rinvenuta nel 1904 nel cartile della Rocca, di cui faceva parte. Pur rimanendo invariata l'architettura del fronte, anche il contiguo Palazzo Reverberi (alla destra di chi guarda il palazza comunale), sempre realizzato nel XVI secolo come residenza patrizia, venne inglobato nel corso dei secoli nella costruzione municipale.

CASA CAVEZZI

Casa Cavezzi, cortile interno

Nella parte orientale del centro storico, dove sono pienamente conservate le tipologie medievali e rinascimentali, è situato l'importante e signorile Casa Cavezzi, che ha conservato praticamente integre le strutture murarie e gli elementi decorativi. La sua costruzione, deducibile dal'architettura, è quattrocentesca e se ne attribuisce l'appartenenza all'antica famiglia dei Vicedomini. Passata in seguito alla famiglia Cavezzi, che probabilmente curò la ristrutturazione con la creazione di un doppio alloggiato con archi a tutto sesto e colonne circolari con capitelli in arenaria, diviene nell'ottocento abitazione della familglia Pampari e un ritrovo per cospiratori montecchiesi appartenenti alla setta dei Sublimi Maestri Perfetti (Massoneria) che, in accordo con la Carboneria, agiva per sollevare il popolo contro il Duca di Modena e Reggio, Francesco IV. Dal 1983 è proprietà del Comune. In questi ultimi anni è stato oggetto di un accurato restauro che non solo ha messo in sicurezza l'intero edificio ma anche ha restituito il piano terra all'antico splendore: dal maggio 2010 ospita l'esposizione di oltre 20 opere dei più rappresentativi artisti del ‘900 dell'intera provincia oltre a un'incantevole collezione di vasi Venini. Un'altra abitazione degli inizi del secolo in stile decò, il villino Comini, si presenta come un altro prezioso ricordo del passato. Singolarmente caratterizzato dal lavoro di intaglio e decorazione operato alle porte e alle finestre dai fratelli Brindani, la villa si trova sempre in centro storico, lungo via Masdoni, seminascosta da alti pini.
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Casa Cavezzi è oggi sede dell'Associazione Vicedomini Cavezzi

CASTELLO MEDIEVALE
Di proprietà comunale è attualmenente sede della Biblioteca comunale A. Umiltà oltre che di attività culturali e sociali; essa rappresenta la principale rilevanza architettonica di Montecchio. E' ubicata nella parte ovest del centro storico, dalla cui piazza è separata dal porticato (costruito tra il 1813 e il 1823), che ne impedisce la visione della parte inferiore. Una primitiva fortezza risale al 1113, per volere di Beatrice di Canossa (madre di Matilde). Il perimetro dell'attuale mastio risale invece alla seconda metà del duecento. Occupato nel 1296 da Azzo d'Este e smantellato nel 1317 da Gilberto da Correggio, il fortilizio venne incrementato con la costruzione della Rotonda (che la tradizione vuole sia opra di Alberigo da Barbiano) e circondato da fossati nel 1437-38. Seguirono continue opere di rafforzamento fino al 1455. In seguito si svilupparono delle mura fino a oltre 1300 metri i perimetro e si urbanizzò la nuova area. Dal XVIII secolo ad oggi, la Rocca ha subito numerosi interventi di ristrutturazione, alcuni dei quali, però, non hanno rispettato l'aspetto medievale del monumento ed hanno tolto, in parte, il fascino e le caratteristiche originali.
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CHIESA DELLA MADONNA DEL POPOLO (Chiesa Nuova)
E' situata a mezzogiorno della Piazza, entro il cerchio delle antiche mura del castello. Presenta una facciata settecentesca orientata a Nord con quattro lesene e un frontone triangolare raccordato a voluta con il cornicione. Sulla facciata esisteva un vecchio dipinto rappresentante le stemma di Alfonso I d'Este.
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CHIESA DI SAN DONNINO MARTIRE
La Chiesa Plebana di S.Donnino di stile barocco, un tempo Abbazia, si trova in via Franchini, a nord del castello, a 200 metri dalla piazza. E' la più antica del paese, la sua fondazione risale ai primi secoli dell'evangelizzazione del territorio padano.
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La Parrocchia

ORATORI PRIVATI
Tuttora adibiti al culto ci sono anche cinque oratori di proprietà privata. Il più antico, di cui si hanno notizie già dal 1364, è quello di S.Antonio Abate, nella borgata di Pozzo Ferrato. Presenta una facciata con fronte a capanna semplice, rivolta a nord-ovest. All'interno è presente la statua del santo, nel cui giorno, il 17 gennaio, viene celebrata la Messa. Del 1798 è l'oratorio della Visitazione di Maria, sito in via Al Forte. Fu costruito per un atto di devozione della famiglia Violi, antichi benestanti del paese e attuali proprietari, nei confronti di Donnino Violi, il quale prese i voti alla fine del XVIII secolo. L'oratorio, inserito nel casamento della famiglia proprietaria, si presenta con facciata rivolta a nord e interno a vano unico, con volta a botte elegantemente decorata. Vi si svolgono funzioni sacre generalmente nel mese di maggio, con la recita del Rosario e la Messa il 31, giorno in cui ricorre la Visitazione di Maria. Decisamente più recente, costruito nel 1920 da Geremia Rabitti, è l'oratorio della Beata Vergine del Carmine, ubicato in Borgo Enza. Si propone con facciata rivolta a nord e presenta due nicchie laterali e un piccolo campanile sul lato sinistro. La Madonna del Carmine vi si trova rappresentata in gesso, all'interno di una nicchia. A Villa Aiola, frazione di Montecchio, si trova l'oratorio della Beata Vergine di Caravaggio, costruito con tutta probabilità nel 1700 inglobando una maestà preesistente (eretta a ricordo di un fatto miracoloso) e contenente l'immagine della B.V. di Caravaggio. Dal 1870 ad oggi, dopo alcuni passaggi di proprietà, l'oratorio appartiene alla famiglia Pozzi. La facciata si presenta orientata a sud, con porta centrale e lunetta semicircolare con vetrata policroma. Sul tetto si trova un campaniletto a vela. L'interno è a pianta rettangolare con volte a botte. Sempre a Villa Aiola, di fronte all'ex mulino Lombardi, sorge l'oratorio di San Geminiano, costruito nella seconda metà del 1700 su proprietà dei conti Vallisneri, Vicedomini di Reggio. Col contributo degli abitanti dell'intera frazione venne restaurato nel 1984. Dal 1796 è di proprietà della famiglia Armani. Si presenta con facciata rivolta a sud, portale al centro ed oculo trapezoidale superiore. L'interno è ad aula, con volta a botte. A lato si trova la sagrestia annessa ad una piccola stanza. Il 31 gennaio, S.Geminiano, si festeggia l'antica sagra locale.

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